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omerico, isterico, generico, chimerico, clisterico

Archivi per il mese di “novembre, 2022”

Volevo dire solo tre cose

Il 24 novembre, anniversario della morte di Freddie Mercury, mi riporta alla mente il fatto che quel giorno ero a Berkeley, in California, quando appresi la notizia.

Il 24 novembre è pure il giorno del compleanno e dell’onomastico della mia amica Flora con cui ho fatto le superiori e non me lo scordo e non le faccio direttamente gli auguri. Li faccio qua.

Ho frequentato le elementari dalle suore e lì ho imparato a fare delle scatoline di carta. Dopo cinquanta anni ricordo perfettamente come si costruiscono e quando mi serve un piccolo contenitore lo fabbrico a mani nude.

Yellow flames

Mi sorprende come la mia mente gestisca gli eventi accaduti in passato, anche remotissimo.

Prendi il mio amico “fiamma gialla” appena pensionato. Tanto per fare un esempio.

Mi sembrano passati pochi anni, una manciata, da quell’estate del 1985. Lui che fin da ragazzino sognava la vita militare nella Finanza e passava il tempo a progettare il suo futuro e a raccontarlo a me. Una ossessione la sua.

Fu quell’estate che al mare baciò una ragazza settentrionale conosciuta al mare. Era l’estate dell’HIV. Passò giorni a lamentarsi di aver beccato l’AIDS perché all’epoca si temeva che si potesse trasmettere anche con la saliva.

Era così tanto terrorizzato che quando ricevette la comunicazione di aver superato le prove e di dover essere arruolato non riuscì a gioirne.

Lunghi pomeriggi caldi passati insieme con lui che rompeva il cazzo sul come avrebbe potuto scoprire se fosse sieropositivo. In un ipocondriaco come lui, quella paura si trasformò in terrore.

Giorni che appaiono passati da poco. Ricordi vivissimi.

Eppure parlo di oltre trentasette anni fa. Lui ha addirittura terminato la sua carriera, ha 4 figli e una moglie che non vedo dal giorno dal 1988 (ma che cazzo di amico é?)

Tempus fugit

Feeling good

Inaspettatamente mi sento bene. Sto molto bene.

E’ passato ogni effetto collaterale dei medicinali, radio e cazzi vari. Sto bene.

Sto così bene che già sento crescere dentro di me, robuste, la malinconia e l’apatia.

Perfetto.

Il bonus

Negli ultimi anni sono stato profondamente convinto di aver guadagnato, in gioventù, un credito con il destino, per tutto il bene che ho fatto. Parlo di gentilezza, volontariato, aiuti al prossimo. Tanto impegno, gratuito e fatto con il cuore.

Con il passare degli anni ho iniziato a fare cazzate di ogni genere e, constatando il fatto di cadere sempre in piedi, ho pensato che il tutto era dovuto ai punti guadagnati in precedenza.

Ho attinto a piene mani dal mio conto.

Devo avere ancora qualche punto in portafoglio visto che sono riuscito a sopravvivere, per il momento, all’ospite indesiderato.

Ieri ho fatto, per la prima volta nella mia vita, il vaccino antinfluenzale.

Adesso sono fragile. In tutti i sensi.

A momentary lapse of reason

La colpa deve essere di tutte le serie ambientate in Gran Bretagna che sto guardando da qualche mese a questa parte. Sì, si tratta senza dubbio di quello.

Mentre passeggiavo all’aria aperta sulla strada di campagna vicina al mio ufficio, ho avuto un attimo di smarrimento. A dire il vero è stato più di un attimo.

Guardavo la strada e mi sono chiesto quale fosse il lato giusto dove stare con l’auto. Mi sono detto: il lato sinistro. Ero convinto ma dubbioso. Allora ho pensato a quando sono venuto al lavoro. Non mi è stato di alcun aiuto.

Dubbi pesanti.

La mia ancora di salvezza è stato il considerare il lato guida dell’auto! Con la guida a sinistra, percorrendo una strada sul lato sinistro è difficile sorpassare.

Mi sconvolge avere questo tipo di dubbi del cazzo.

Malinconico: vorrei ma non posso

Ero là a guardare su Ray Play una puntata della serie dell’Avvocato Malinconico.

Ho letto un paio di libri di De Silva che mi sono piaciuti tantissimo e uno che ho abbandonato per sfinimento, una palla tremenda.

Ad un certo punto c’era il suddetto avvocato, a letto con una donna, uniti in un amplesso. Alla fine lui si attribuisce pure un voto, un otto e mezzo.

E’ stato lo spunto per riflettere sull’assopimento di ogni desiderio sessuale in me. Da sei mesi ormai. Sensazione anomala.

La nuova normalità: le donne mi sono completamente indifferenti. Le tette non mi trasmettono più le splendide sensazioni di un tempo. I culi non mi parlano più. Le loro labbra non evocano più nulla. ZERO.

Per il dottore che mi ha operato nel giro di sei mesi passerà tutto. TUTTO.

Parole grosse.

Aspetto il la primavera per l’auspicato risveglio dei sensi.

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