Moriremo vergini?

L’impatto del coronavirus ha drasticamente ridotto il numero di scopate a livello globale. Con crisi di tutto l’indotto legato al sesso reale.

Solo il 40% degli intervistati ad un sondaggio sull’argomento ha affermato di avere un attività sessuale almeno una volta a settimana.

La prevalenza di attività sessuale è particolarmente elevata tra i giovani adulti di sesso maschile, con relazioni coniugate/stabili, occupati con un elevato reddito familiare annuo e che hanno fatto uso di alcol a scopo ricreativo. Questo l’identikit dello scopatore ai tempi del coronavirus.

Tutti gli altri destinati alla masturbazione, se va bene.

Il consiglio degli esperti è: imparare a gestire le crisi e reinventare la vita sessuale, individuare nuove forme di intimità.

Mi metto a studiare.

Il buco nero

Questo mio amico coetaneo mi racconta i suoi guai. “Dopo i 50”, dice, “cominciano i malanni”.

Elenca i suoi problemi:

• abbassamento della vista
• occhi
• irritazione cutanea che arriva fino al sanguinamento
• pisello
• schiena
• prostata

Mi ha esortato a fare il controllo della prostata!

Io ho pensato che non mi controllo nulla.

Sarei favorevole ad un evento fulminante che mi porti via da questa valle di lacrime.

Oggi è così, magari domani cambio idea.

Il tesoro

C’è questa signora che ha lavorato poco più di un mese qua, per la prima volta.

In questo periodo ha compiuto cinquanta anni ed è partita per un viaggio di una settimana.

Tramite Whatsapp mi chiede il cedolino paga perché non può venire a ritirarlo.

Gliel’ho girato sia sulla chat che all’indirizzo di posta elettonica.

Mi ha scritto: “Sei un tesoro 🥰”

Non sono abituato a certe esternazioni.

Famolo strano

Finalmente arrivano alcune chiare raccomandazioni a proposito del sesso al tempo del Covid 19.

Il Canada è stato il primo Stato a dare una dritta ai propri cittadini dopo sei mesi dall’inizio dalla pandemia. Ma possiamo mutuarle anche noi.

La direttrice del Servizio sanitario nazionale canadese ha detto che bisogna evitare di assumere alcol o sostanze che possano portare una coppia a decisioni sbagliate e rischiose. Con successivo pentimento.

Si devono prediligere le posizioni che evitino di trovarsi faccia a faccia. (avrebbe potuto suggerirne un po’, secondo me, magari con disegnini).

La mascherina è vivamente consigliata per tutte le altre posizioni.

Ci vuole fantasia!

Post mortem

C’è questa ragazza che lavora qui da un po’ di anni. Ha due bei bambini. Ha pure compiuto trenta anni da poco.

Purtroppo suo padre è morto qualche giorno fa.

Le spettano dei giorni di permesso retribuito e mi manda il certificato di morte.

Lo apro. Mi colpisce la data di nascita del defunto: 24 settembre 1965.

Il mio primo pensiero è che la data è sbagliata. Non può essere. Come fa a morire uno nato nel 1965 come me?

Ho riflettuto un attimo: Cazzo! Si muore anche a 55 anni.

Mi organizzo.

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A futura memoria

Per non dimenticare come mi sento oggi.

Un senso di oppressione sul petto. Un dolore che scorre lungo lo sterno. Sotto lo sterno.

Mi manca l’aria anche se respiro regolarmente. Fa male l’aria che entra ed esce dai polmoni.

Un pensiero oppressivo che occupa la mente e non lascia spazio per altro.

Poi passa.

Piazza delle Poste

Il desiderio dei fascistoidi è ripulire le strade e le piazze da nomi scomodi.

Lanciano proposte.

L’ultima viene da El Capiton. Ridare a Piazza Matteotti di Napoli il suo nome originario: Piazza delle Poste. (fonte Repubblica.it)

Qualche anno fa anche al mio paesello hanno proposto di cambiare il nome della piazza pricipale da Matteotti e Giovanni Paolo II. Col cazzo.

Oggi più che mai, dopo quasi un secolo dagli eventi, è vitale conservare certi nomi a memoria di ciò che accadde.

Siamo soliti dire “mai più”. C’è bisogno di lavorare duramente perchè la promessa sia mantenuta.

Il Re del grano

Nella prima metà degli anni ’90 faceva scalpore il “suo” Foggia, la squadra di calcio di sua proprietà.

Aveva costruito un impero con la commercializzazione del grano. E’ stato uno degli uomini più ricchi d’Italia. Oltre duemila dipendenti e sessanta società di sua proprietà.

Poi un pentito della camorra ha fatto il suo nome.

Ha chiesto il processo per direttissima per dimostrare la sua innocenza. Tutte le accuse sono finite prescritte e i vari processi senza fine. Le sue aziende tutte fallite.

C’è stata una sola sentenza nel 2007, dopo 13 anni, in cui è stato assolto.

Al di là della caso in questione, siamo un paese senza Giustizia. TREDICI ANNI per una sentenza.

E’ morto Pasquale Casillo.

Quell’estate del ’74

Passammo una settimana al mare quell’anno. Eravamo un gruppo di 3 famiglie.

Di quella settimana ricordo una ragazza armata di zatteroni in legno che tirò un calcio ad un pallone. Partì anche la scarpa che colpì in fronte un ragazzo a cui rimase un vistoso bozzo rosso.

L’albergo era fuori dal paesello. Un pomeriggio tornandoci la macchina si fermò: eravamo senza carburante.

Non ho mai capito perchè mio padre in quell’occasione si sia ridotto a far finire la benzina. Lui andò con una tanica al distributore e noi fermi in auto ad aspettarlo.

Leggevo Topolino.

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Under pressure

Non sono sotto pressione ma sono giorni di pressione bassa.

Venerdì sera non mi reggevo in piedi.

Sabato in stato confusionale.

Ma anche stamattina non mi sembra di star bene. Fatico a mettere in riga i pensieri.

Anche il lavoro pesa. Ho timore di fare errori. Devo controllare tutto quello che combino.

Poi passa.

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